A Triggiano c'è una via intitolata ad Elvis: lì dove vive il più grande tribute artist del "re"
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lunedì 23 settembre 2019
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di Gabriella Mola
Ma perché l’amministrazione comunale ha deciso di omaggiare un artista americano che con la storia della cittadina ha ben poco a che fare? Il motivo è semplice: in quella strada abita il massimo interprete italiano di Elvis: un “tribute artist” che dagli anni 80 gira il mondo vestendosi, comportandosi e cantando come “The King”. Lui è il 57enne Giuseppe Vito Giampaolo (nella foto), in arte Joe Ontario: lo abbiamo incontrato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sei stato dunque tu a riuscire a far intitolare la strada in cui vivi ad Elvis…
Sì, è avvenuto nel 2013. Mi sono presentato dal sindaco e gli ho detto “questa nuova via non può che chiamarsi via Elvis Presley, come l'uomo che ha cambiato il mondo della musica e del rock”. A quel punto ho inoltrato una richiesta ufficiale e sono stato accontentato. E così Triggiano è oggi la terza città in Italia a vantare un’arteria intitolata al “re”, assieme a Parma e Rimini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da dove nasce questa tua grande passione per Presley?
Lo ascoltavo già prima di nascere, da quando ero nel grembo di mia madre: mio padre infatti era un suo grande fan e mi trasmise da subito l’amore per questo artista. Poi nel 1977, proprio nell’anno della morte di Elvis, decisi di “trasformarmi in lui”. Cominciai a suonare la chitarra e a vestirmi nel suo stesso modo, incoraggiato da alcuni discografici che avevano notato un’incredibile somiglianza fra il mio timbro vocale e quello di “The pelvis”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché questo è il tuo segreto vero? Essere dotato di una voce praticamente uguale a quella del tuo mito.
Sì, ma anche il mio bilinguismo che mi dà la possibilità di cantare in un inglese perfetto. Io infatti pur essendo nato in Italia ho vissuto per anni in Canada. Questi due fattori mi permettono di interpretare Elvis e non semplicemente di imitarlo, come invece fanno i tanti “sosia” sparsi per il mondo.
Per quanto riguarda i vestiti: ti occupi personalmente dei travestimenti?
Si, scelgo accuratamente ogni abito da indossare durante la serata, che deve corrispondere perfettamente al periodo durante il quale Elvis si esibiva. I costumi sono molto costosi, li faccio realizzare da una sartoria specializzata di Vancouver e sono repliche esatte dei vestiti originali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I momenti più memorabili della tua carriera?
Il mio premio che mi aggiudicai nel 1984 a Recanati durante la gara “National Rock Fan Club Elvis Presley”. E poi l’evento del 2000, quando partecipai a Collingwood, in Canada, a uno dei raduni di fan di Elvis più importanti della storia. Infine vado fiero del successo ottenuto dal mio musical sulla vita del “re”: l’ho portato in scena negli ultimi due anni, riuscendo a esibirmi in prestigiosi palcoscenici quali l’Ariston di Sanremo, il Brancaccio a Roma, il Teatro Nuovo di Milano, fino a riuscire a riempire un intero stadio da hockey a Budapest.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il prossimo tour?
Riparto il 14 gennaio con una tournée di un anno che mi porterà ad esibirmi in 25 città italiane, iniziando da Milano. Spero anche questa volta di riuscire a far emozionare le persone che verranno ad ascoltarmi. Io da parte mia continuerò a rendere omaggio al “re”, con tutto l'amore che ho verso lui e le sue canzoni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel video un concerto tenuto da Joe Ontario nel 2017 a Genova:
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